E' quella figura antipatica che ti consiglia di fare tutto ciò che tu non vorresti fare!
Eh, già! Proprio cosi!
Il financial advisor, o consulente finanziario, ti affianca e supporta nelle scelte di investimento, qualunque esse siano, e previdenziali.
Come riesce a farlo?
La mia prima attività è consultoria, deve fare una serie di domande, alcune anche scomode, per conoscere al meglio la situazione familiare prima e patrimoniale poi. E non è detto che basti un solo incontro.
Analizzati i dati deve preparare un progetto. Progetto che tenga conto di tutte le informazioni raccolte, della propensione al rischio e soprattutto agli obiettivi che il singolo cliente o il nucleo familiare si propone di raggiungere.
Poi vi è un momento di condivisione. I clienti devono " sposare " il progetto, rendendolo proprio, cercando di rispettare il più possibile gli orizzonti prefissati per singolo obiettivo. Ai clienti, personalmente, non propongo strumenti finanziari con vincoli temporali, ma sottolineo che i vincoli devono essere " morali ". Mi spiego: se l'obiettivo è dotarsi di un capitale attraverso un PAC sui mercati azionari a 10 anni, è inutile controllarne l'andamento ogni tre mesi!
Ho la certezza che a 10 anni avrò il mio capitale bello e pronto per l'obiettivo finale.
Come tutti progetti di vita, anche il progetto finanziario è suscettibile a variazioni, quindi è opportuno che ci si veda trimestralmente/semestralmente/annualmente , per monitorare il portafoglio ed eventualmente aggiornare i progetti per mutate situazioni o sopraggiunte scadenze di progetti precedenti.
Il consulente finanziario, nella condivisione del portafoglio, deve esporre al meglio gli strumenti finanziari scelti e le motivazioni, con analisi del momento di mercato e/o le varie situazioni geo-politiche nel mondo.
Altro capitolo riguarda poi la gestione delle emotività del cliente, che va gestita e muta continuamente, ma per questo ci sarà un altro articolo.
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